Tinto Brass

Nel 1988 Brass dirige Snack Bar Budapest (tratto dall’omonimo romanzo di Marco Lodoli e Silvia Bre) prendendosi così una pausa dal genere erotico. Il film, un noir visionario, ottiene buone critiche ma scarso riscontro commerciale.

 

Nel 1991 con Paprika (1991), lancia Debora Caprioglio, Il regista ripropose con questo film l’opportunità del ripristino delle case di tolleranza, tema puntualmente dibattuto dall’opinione pubblica italiana; i detrattori presero spunto dal film per dimostrare quanto la piaga dello sfruttamento fosse comunque presente.

 

Nel 1992 è la volta diell’esordiente Claudia Koll in Così fan tutte. Le piccanti discussioni e le roventi polemiche che i suoi lungometraggi suscitano contribuiranno a rendere famose le sue attrici protagoniste. A differenza di altre pellicole dell’autore, molto più volgari e meno riuscite, questo film si mantiene ancora dalle parti dell’erotismo, senza andare a parere in zone ben più scabrose. L’occhio di Tinto si sofferma sulle grazie dell’attrice, la scruta, la spia, con il solito fare da voyeur che contraddistingue da sempre la macchina da presa del regista. Non manca un pizzico di critica all’istituzione del matrimonio, colpevole di aver negato a livello erotico, la possibilità di essere completamente soddisfatti. Solo grazie alla trasgressione, l’essere umano sente di aver appagato un proprio desiderio, in ogni modo possibile e immaginabile. Ed ecco qui che la protagonista prova diverse strade, dall’auto-erotismo, al sesso tradizionale, al sadomaso.

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