Tinto Brass

Dopo ‘Fallo!’, ecco ‘Monamour‘ del 2005, liberamente ispirato al romanzo Amare Leon di Alina Rizzi. Il Maestro Tinto Brass torna a giocare con le parole, ( in veneto ‘mona’ (vagina) e in  francese ‘amour’ ‘amore’ ) e con il sesso, in un film che racconta cinque gioiosi giorni di fuoco tra un’insoddisfatta mogliettina veneziana e un prestante parigino. Stavolta davanti all’obiettivo indiscreto del regista c’è la bionda Anna Jimskaia, venticinquenne russa che, come dichiara il suo pigmalione, incarna perfettamente il credo poetico che muove tutta l’opera brassiana: “il culo è lo specchio dell’anima”. “Dopo aver lavorato con lei – spiega il Maestro – posso affermare con cognizione di causa e tranquilla sicurezza che Anna ha un’anima davvero bellissima!

 
Nel 2009 Tinto Brass presenta in anteprima alla Villa Pamphili di Roma la sua rivisitazione teatrale del Don Giovanni, ambientata nella Venezia nel 1930; inoltre, in occasione di una retrospettiva a lui dedicata, porta alla Mostra del Cinema di Venezia Hotel Courbet, un cortometraggio di 18 minuti in omaggio sin dal titolo al pittore Gustave Courbet che doveva far parte di una serie televisiva destinata a Sky, Il favoloso mondo di Tinto Brass: protagonista è l’attrice Caterina Varzi, che doveva già esserlo del più volte annunciato Ziva, l’isola che non c’è.
 

 
Un esperimento simile c’era già stato dieci anni prima, quando Tinto Brass supervisionò 12 cortometraggi per la serie Cortocircuiti erotici, che avevano visto tra le protagoniste Silvia Rossi, Francesca Nunzi, Yulia Mayarchuk, Raffaella Ponzo, Loredana Cannata, Deborah Calì e Fiorella Ceccacci Rubino.

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