Il titolo del film è tratto da versi della poetessa Antonia Pozzi, a cui la regista aveva dedicato il suo film precedente, Poesia che mi guardi, che aprono i titoli di coda del film: “Se chiudo gli occhi a pensare / quale sarà il mio domani, / vedo una larga strada / che sale / dal cuore d’una città sconosciuta / verso gli alberi alti / d’un antico giardino.”
Monica è una quarantacinquenne consulente impiegata presso una società di formazione aziendale. Single e ‘amante’ del suo capo, vive a Milano e frequenta nel tempo libero un corso di fotografia. Ogni fine settimana non manca di fare visita al suo vecchio padre, fervente cattolico che vive aspettando soltanto di morire. Nella bassa padana risiedono anche il nipote, un adolescente sensibile e depresso, e la sorellastra, figlia illegittima di una scappatella materna. Dentro una città in trasformazione e a quattro anni dall’Expo, si muove muta e uguale a se stessa la vita di Monica, incapace di vedere il mondo e di vedersi. Almeno fino a quando il padre viene a mancare e con lui il legame con un passato rimosso e doloroso. In sintonia con la sua città e coi suoi progetti di ‘riqualificazione’, Monica comincerà a riempire i vuoti e a (ri)costruire da zero e davvero.
Anno 2011
Genere drammatico
Regia Marina Spada
Soggetto Daniele Maggioni, Maria Grazia Perria, Marina Spada
Sceneggiatura Daniele Maggioni, Maria Grazia Perria, Marina Spada
Produttore Francesco Pamphili
Casa di produzione Film Kairós, RAI Cinema
Distribuzione (Italia) Iris Film
Fotografia Sabina Bologna, Giorgio Carella
Montaggio Carlotta Cristiani
Musiche Paolo Fresu, Bebo Ferra
Scenografia Alessio Baskakis
Costumi Sabrina Beretta
Trucco Francesca Tampieri
Interpreti e personaggi
Claudia Gerini: Monica
Raffaele Pisu: Padre di Monica
Claudia Coli: Simona
Paolo Pierobon: Vittorio
Lino Guanciale: Lorenzo
Enrico Bosco: Roberto
Anna Coppola: Insegnante corso foto
Mauro Negri: Manager licenziato